Che cos’è un drabble? Per farla breve, fedele lettore, i drabble sono snack narrativi: piccoli, saporiti e non molto diversi dai panini con salamino e maionese di cui amiamo ingozzarci a ogni ricevimento. In rigorosamente 100 parole (non 99, non 101) queste microfiction s’impegnano a raccontare storie, o meglio, condividere un’immagine o uno stato d’animo dal retrogusto particolare. Perché mi piacciono tanto? Beh, considerando che è grazie a loro se ho avuto la possibilità di farmi conoscere dal pubblico, risponderò dicendo: scrivere, continuare a farlo e allo stesso tempo, si spera, intrattenere qualcuno, sono i motivi per cui mi sollazzo con quello che faccio.
Quel che fa brillare le stelle
Stringendo a sé il bimbo appena nato, la donna osserva la neve fiocchettare nel torpore del tardo pomeriggio.
Dall’altra parte della strada, seduto in panchina, un vecchio si gode la scena commosso dai ricordi.
Nel mentre che qualcosa di bello sta per accadere, un giovane vagabondo s’avvicina con l’imbarazzo di chiedere riparo e compagnia.
Senza dire una parola, la donna condivide con lui il poco che ha, e il vecchio gli getta sulle spalle il suo cappotto.
Guardando ora in alto, le prime stelle brillano di quella virtù che trasforma il freddo della solitudine in un morbido e tiepido abbraccio.
2 risposte
Bello, in poche parole una storia bella di solidarietà con ….quattro personaggi ma non solo, direi quattro tipologie di individui un bimbo una mamma un giovane e un vecchio, che caratterizzano la storia umana.
Ben trovato Stefano. Si, possiamo definirla una storia che abbraccia la diversità delle esperienze umane, con il legame di solidarietà tra un bimbo, una mamma, un giovane e un vecchio. Una narrazione che riflette la ricchezza e la complessità della vita? Può darsi, ma non sono tipo da fare la paternale.