Fuori diluviava. Le nostri madri non ci avrebbero fatto uscire. Di giocare a pallavolo con la palla di carta non se ne parlava. Avevamo centrato la lampada condominiale e la signora Righi del terzo piano ci aveva dato delle teppiste.
Invitai Lara a venire su da me, saremmo state sole e avremmo potuto giocare liberamente.
Preparai sulla scrivania quello che restava dei miei giocattoli. Mia madre aveva deciso che 13 anni era l’età limite per usare bambole e pentoline.
Dopo aver cantato le canzoni dei Duran Duran davanti allo specchio all’ingresso, saltando come i wild boys, posammo le spazzole-microfono e ci chiudemmo in cameretta.
Tirai fuori da sotto il letto di mio fratello i giornali che avevo scovato qualche giorno prima. Erano pieni di donne e uomini nudi che mischiavano i corpi in posizioni a dir poco ridicole. Infatti, ridemmo.
Poi, però, ci venne l’idea di giocare a marito e moglie. Lei faceva l’uomo e io la donna. Lara andò al lavoro e io pensai ai bambini, preparai la cena e mi feci bella aspettando il suo rientro. Il tutto durò forse cinque minuti.
Cenammo e mettemmo a letto i nostri figli.
Senza dirci nulla, ci sdraiammo sul letto e cominciammo a strofinare i nostri corpi l’uno contro l’altro, senza mai toglierci i vestiti. Sfiorammo quelli che ancora non erano seni, e le mani andarono dove il sangue pulsava di più.
Il respiro di entrambe cominciò a diventare corto e veloce, e io sentii il cuore accelerare come quando prendevo la discesa del Pincio in bici.
Tenni sempre gli occhi chiusi perché non sapevo cosa stesse accadendo, né se fosse giusto o sbagliato, ma volevo che continuasse.
Sentii il suo respiro sul viso mentre le sue labbra mi sfioravano prima la guancia, poi i contorni della bocca.
Aprii gli occhi mentre Lara mi dava quello che, seppur per finta, era il mio primo bacio. Lei li aveva chiusi e io la imitai immediatamente.
“E’ mattina, devo preparare la colazione ai bambini”, le dissi appena si staccò.
Lei si alzò e bevve dalla tazzina il caffè. “Vado a lavoro, Camilla. Ci vediamo stasera”.
E il gioco continuò.