“Teatro amore mio” è la rivisitazione accolta da molti teatri amatoriali di quello che negli anni 80 è stato un cavallo di battaglia dell’attore romano Gigi Proietti.
All’epoca il titolo era incentrato sull’attore, così da chiamarsi “Attore Amore Mio”.
“Attore Amore Mio” è stato un programma televisivo italiano di genere Varietà, trasmesso dalla Rete 1 per 4 puntate, il venerdì alle 20:40 dal 2 al 23 gennaio 1982.
Il programma, scritto da Roberto Lerici, Antonello Falqui e Gigi Proietti, si basava sulla verve istrionica di quest’ultimo che animava una serie di monologhi comici, spesso parodie sugli stereotipi dell’attore teatrale, affiancato, di volta in volta, dai giovani membri della sua scuola di recitazione, tra cui i debuttanti Rodolfo Laganà, Massimo Wertmüller, Gianfranco Jannuzzo, Paola Tiziana Cruciani e Pino Quartullo.
Lo scorso anno la nostra sgangherata compagnia teatrale si era esibita nello spettacolo “The Orsillo’s Show”, che ricordiamo sempre con molto piacere.
L’anno in corso, ci ha fatto fare un passo in avanti fino ad arrivare al Teatro Seven Off di Roma, dove ci esibiremo nei primi due giorni di luglio.
“Teatro amore mio” è uno spettacolo guidato dalla sapiente ed esperta regia di Alessandro Cecchini, con le luci di Carlo Galleasso.
Che dire sui protagonisti? Arrivati alla fine di una lunga preparazione di laboratorio teatrale si esibiranno, Antonio Francesco Martella, Barbara Berardi, Chiara Bolognesi, Chiara Macrì,Cristina Bruttapasta (ma non è colpa sua), Diana Mecchia, Diana Andaluz, Giovanna Savarese, Ilaria Varrecchione, Mauro Martini, Michela Zoroddu, Natasha Ricci, Olga Vitali e Tiziana Bertagnini.
Un saluto particolare va a Davide che ci ha seguito fino a quando le emozioni hanno preso il sopravvento.
Siamo in tanti e lo spettacolo ha una valenza laboratoriale che vale il prezzo del biglietto. La durata dipenderà dagli applausi degli spettatori, ai quali tenteremo di far bruciare le mani.
Lo so che siete curiosi di avere qualche accenno del contenuto, ma sarebbe troppo semplice smontare in questo modo il lavoro di un anno intero.
Non vi rimane che prenotare la poltrona per le esibizioni del 1 e 2 luglio alle ore 21.
A Tutti noi, attori in fieri, auguro di percepire i sentimenti che ci hanno sempre legato, così che, una volta chiuso il sipario e spente le luci della ribalta, il legame umano che ci ha insegnato il Teatro possa sempre essere il collante di un rapporto profondo ed inseparabile.
4 risposte
Fare teatro è bellissimo, farlo con compagni di viaggio così è ancora più divertente e liberatorio!
Ciao Giovanna, il tuo gradito commento lascia spazio alla curiosità.
Ora aspettiamo le risposte dei tuoi colleghi della compagnia teatrale!!
Si, fare teatro è bellissimo ma a volte anche difficile e faticoso. In alcuni momenti il lavoro del laboratorio ha messo a nudo le nostre anime, liberandole da ogni protezione e costrizione e facendo provare emozioni davvero forti e profonde, che io avevo “disimparato” a provare.
Buongiorno Tiziana,
il tuo intervento sembra parlare di una Teatro come tramite di una liberazione interiore. E’ cosi?