“Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry – Capitolo XXVI

Il morso della morte…

L’antidoto dell’amore.

 

La nostalgia della sua amata rosa conduce il Piccolo Principe a non poter tollerare, oltre la distanza di un anno, questo stato di separazione. Egli, durante la sua permanenza sulla Terra, ha fatto conoscenza di una creatura capace di aiutarlo a fare ritorno sul suo pianeta; si tratta di un serpente fremente di spedire, sin da subito, il Piccolo Principe all’altro mondo. Ma mancava ancora un dettaglio: egli voleva dipartirsene proprio nel punto preciso del suo atterraggio dell’anno precedente; sperava, così, nella sua ingenuità, di rientrare più celermente verso il suo fiore. Visti i suoi doni di preveggenza, aveva intuito che Antoine, ancora una volta, non l’avrebbe compreso fino in fondo e che quegli, nonostante il suo affetto sincero, non avrebbe potuto riaccompagnarlo a casa, benché, ora, il suo aeroplano fosse pronto per ritornare a spiccare il volo.

Il serpente è segno di vita in alcune culture antiche, tanto che sulle nostre farmacie è, quasi sempre e dappertutto, ancora oggi, rappresentato un piccolo serpentello attorcigliato sopra un’asta; qui, invece, è strumento di morte, poiché, insidiando il calcagno del Piccolo Principe, in meno di un minuto, lo fa cadere morto.

Il Piccolo Principe, però, non sarebbe d’accordo che, riguardo a lui, si parli di morte ma, piuttosto, di un addormentamento, che gli ha permesso di avere, per sempre, il cuore laddove è il suo tesoro. Egli, infatti, protesterebbe vivacemente e, con la sua testardaggine, convincerebbe tutti, o quasi, che la vera morte è stata per lui dire prima “Addio” al suo fiore, poi, alla sua volpe e, infine, al suo amico aviatore. Istruirebbe molti, che, com’è stato per lui, hanno paura della morte, a lasciare come testamento l’antidoto di uno sfolgorante e sonoro sorriso d’amore, più forte di un velenoso serpente, più splendente di una luminosa stella.

Si dice che nessuno muore davvero finché vive nel cuore di chi lo ama, ma il Piccolo Principe, con il suo addormentarsi per risvegliarsi laddove il suo desiderio l’ha condotto, insegna che è il suo rivivere e ridere davvero in una stella che può consolare il cuore di chi ne ha amato la vita.

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