Smartphone gratuiti per tutte le studentesse 17enni e moto elettriche per le ragazze che prenderanno la maturità nello Stato indiano dello Uttar Pradesh: è la promessa fatta da Priyanka Gandhi, figlia di Sonia, nel caso di vittoria che la dovesse portare alla guida del Paese dopo le elezioni, previste nella primavera del 2022.
La promessa è il secondo impegno della figlia di Sonia Gandhi per conquistare il voto femminile. Priyanka Gandhi aveva già annunciato che nelle liste del suo partito il 40% dei candidati saranno donne.
Nel motivare la decisione relativa agli smartphone, Priyanka ha spiegato che le studentesse li usano per studiare e per sentirsi sicure.
L’impegno e l’intento sono lodevoli, ma ci interroghiamo sullo scenario culturale e politico che si configura.
La politica dovrebbe essere strutturata sulla base di programmi e non sui singoli candidati protagonisti, né tantomeno sulle offerte do ut des che trasformerebbero la politica in una rito utilitaristico di basso livello con un orizzonte molto miope.
Di contro è anche vero che in un Paese, come quello indiano in cui povertà, infezioni e disperazioni sono dilaganti, qualunque mezzo è lecito per risollevare le sorti del lato tristemente debole delle nostre società moderne: le donne.
Storicamente ed inspiegabilmente vittima di qualunque tipo di violenza, la donna a fatica riesce ad emergere negli attuali contesti sociali. I recenti drammi dell’Afghanistan ne sono testimonianza attuale ed inaccettabile.
L’apparente assenza di un programma politico renderebbe il bonus elettorale pensato dalla Gandhi una proposta senza senso, lì dove non venisse inserita in un più profondo progetto di rinnovamento culturale. Solo coltivando le persone riusciremo a raccogliere i frutti sociali di un necessario cambiamento della condizione umana e non solo femminile.
Se così non fosse rischiamo di “afferrare un pugno di cenere con una mano d’ombra!”
“La società è colpevole di non dare gratuitamente l’istruzione e è responsabile delle tenebre che produce. Se un’anima è piena d’ombra, il peccato vi si commette; ma il colpevole non è quegli che ha fatto il peccato, bensì colui che ha fatto l’ombra”. (Victor Hugo – I miserabili)
Riusciremo ad uscire dal Buio?