Il turismo europeo nel far west dei voli aerei cancellati

C’è chi pensa al piano B (come raggiungere la destinazione tramite nave, pullman, treno…), chi tormenta di telefonate l’agenzia di viaggi, chi deve andare così lontano che smette di pensarci e si affida alla sorte o agli scongiuri. Nell’estate del “liberi tutti” e della ripartenza delle vacanze ai ritmi (quasi) dell’era pre Covid il turismo si ritrova a combattere nel desolato far west delle cancellazioni dei voli aerei e nella giungla dei rincari delle tariffe. Se la scorsa domenica ci sono stati 550 voli cancellati in Italia a causa dello sciopero, tutti i giorni ci sono passeggeri che rischiano di vedere sfumare vacanze o viaggi di lavoro o che li cominciano con mostruosi ritardi e storie degne del film con Tom Hanks The Terminal.

A lanciare l’allarme oggi per il turismo, che ha subito grosse ferite durante la pandemia che devono ancora cicatrizzarsi, è la Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio (Fto) commentando i dati di Mabrian, piattaforma spagnola di Travel intelligence per l’industria del turismo, che per Fto ha calcolato la differenza tra i voli sul periodo 15 luglio-31 agosto previsti lo scorso 28 giugno e quelli poi effettivamente rimasti il 12 luglio. Sulle tratte europee verso l’Italia, secondo Mabrian, la più colpita risulta essere la Francoforte-Roma con 51 voli cancellati, mentre la Londra Heathrow-Milano è quella con più viaggi soppressi in percentuale (-23%). Male anche la Minorca-Milano con un -21%, ma in generale i problemi maggiori si segnalano su Francoforte e Londra. Mancano all’appello anche 30 voli sulla Monaco-Venezia e 22 sulla Madrid-Roma. Rispetto alle tratte nazionali si pone soprattutto un problema di continuità territoriale con Sicilia e Sardegna. La tratta Roma-Catania perde 35 voli, mentre 32 sono stati soppressi sulle direttrici Milano-Catania e Roma-Palermo. Cancellati anche 24 viaggi sulla Cagliari-Milano. Peggio fa solo la tratta Milano-Brindisi con 36 voli andati in fumo (il 12% del totale).

Nella classifica per compagnie aree, sui viaggi originati in Europa con destinazione Italia Easyjet è nettamente maglia nera con 568 soppressioni, segue WizzAir con 205 e poi Lufthansa con 202, Ryanair con 170 voli in meno e Ita con 160. In termini percentuali la peggiore è la polacca Lot con un -19%, ma su un totale limitato di voli. “Il far west sui voli – dice Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio – sta generando un problema molto grave sui flussi turistici in entrata e uscita verso l’Europa. E compromette anche la nostra continuità territoriale interna in un momento in cui molti italiani si preparano a spostarsi verso le Grandi isole. Senza dimenticare le difficoltà, in particolare, su mete come Londra che colpiscono non solo il business travel, ma anche i nostri figli impegnati nei loro viaggi di istruzione”.

Secondo i dati raccolti dalla Guida ufficiale dell’aviazione, l’aeroporto di Zaventem a Bruxelles, il più trafficato del Belgio, è quello con il record di voli in ritardo in Europa nel mese di luglio (72%), seguito dall’aeroporto internazionale di Francoforte (68%) in Germania e quello di Eindhoven (67%), nei Paesi Bassi. Il rischio di disagi legati ai voli aerei era stato annunciato a inizio 2022 da ACI Europe, l’associazione europea di categoria per gli aeroporti, che aveva messo in guardia che il ritorno prepotente dei viaggi verso le mete di vacanza, l’allentamento delle restrizioni per il Covid-19 e la crescente carenza di personale di bordo avrebbero causato interruzioni e ritardi in due terzi degli aeroporti in Europa. Nella classifica dei voli cancellati, invece, l’aeroporto di Bruxelles se la cava meglio con il 2,5% di cancellazioni. I più colpiti sono Francoforte (7,8% di voli annullati), Schipol Amsterdam (5,2%) e Lisbona (4,8%). L’aeroporto londinese di Heathrow ha chiesto alle compagnie aeree di smettere di vendere biglietti, quando i passeggeri in partenza eccedano i 100.000 al giorno, dal 12 luglio fino all’11 settembre. In realtà il management aeroportuale ne prevede almeno 104 mila al giorno per il picco estivo, già raggiunto. Ma dei 4 mila in eccesso sul tetto solo 1.500 al giorno sono già stati venduti: di qui la richiesta di non offrirne più. L’amministratore delegato di Heathrow, John Holland-Kaye, ha scritto una lettera aperta ai passeggeri, citata da vari media britannici e internazionali, scusandosi per la “difficile decisione”, dettata dall’impellenza del boom di partenze di vacanzieri, che hanno quotidianamente sforato il limite di 100.000 al giorno. “Abbiamo iniziato a registrare dei periodi in cui il servizio scade ad un livello inaccettabile. I nostri colleghi si fanno in quattro per assicurare la partenza di quanti più passeggeri è possibile, ma non possiamo spingerli fino a rischiare la loro sicurezza e la loro salute”. Nel 2018 la media giornaliera dei passeggeri che passavano per lo scalo londinese sfiorava i 220.000, fra arrivi e partenze.

E se non bastasse il caos dei voli in Europa e gli scioperi nostrani a funestare le ferie degli italiani ci si mettono anche le compagnie low cost che – accusa Assoutenti – “hanno inventato nuovi fantasiosi balzelli a carico dei viaggiatori”. Una situazione che spinge il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, Simone Baldelli, a “tenere alta la guardia sui diritti dei passeggeri ai ristori e ai rimborsi previsti per legge in caso di disservizi come ritardi importanti e cancellazioni”. I cittadini che oggi si apprestano ad acquistare un biglietto sui siti delle varie compagnie aeree – spiega l’associazione – si ritrovano all’interno di una vera e propria giungla, fatta di passaggi e schermate non sempre comprensibili, servizi aggiuntivi fatti pagare a caro prezzo, e continue proposte di aggiungere benefit a pagamento al proprio viaggio, spiega Assoutenti che, in vista delle partenze estive degli italiani, ha messo a confronto i siti web delle principali compagnie low cost operanti in Italia, scoprendo una lunghissima serie di balzelli che fanno lievitare il costo dei biglietti e possono arrivare addirittura a superare il prezzo del volo stesso. “Solo per portare il trolley con se in cabina, un passeggero deve mettere in conto una spesa di almeno 30 euro se acquista singolarmente tale servizio”, spiega il presidente Furio Truzzi. “L’odioso balzello della scelta del posto a sedere, poi, può arrivare a pesare fino a 45 euro, mentre per stipulare una assicurazione di viaggio, molto in voga in questo periodo Covid, si spende fino a 40 euro a passeggero. 10 euro se si vuole godere di un pasto durante il volo, mentre se si va di fretta, per velocizzare i controlli di sicurezza esiste l’opzione “Fast track” a 4,25 euro a viaggiatore”. “Le compagnie low cost, poi, hanno inventato nuovi fantasiosi balzelli a carico dei viaggiatori, come la possibilità, alla modica cifra di 3 euro, di bloccare per 48 ore una tariffa online, oppure il “Check-in automatico” (2 euro), o la facoltà di cambiare la data del volo (12,80 euro) – prosegue Truzzi – Balzelli che sfruttano in modo evidente l’emergenza Covid, speculando sulla necessità dei consumatori di ricorrere a scelte flessibili in questo momento di grande incertezza sul fronte sanitario”. “Il nostro consiglio è di prestare la massima attenzione in fase di acquisto del biglietto aereo, scegliendo solamente i servizi di cui abbiamo effettiva necessità, per evitare che il costo complessivo di tali balzelli arrivi a superare il prezzo del volo” – conclude il presidente di Assoutenti. “In questo delicato momento per il comparto del trasporto aereo in cui, per diverse ragioni, si concentrano scioperi e cancellazioni di voli e le tariffe dei biglietti subiscono forti rincari, – afferma Baldelli – devono prestare attenzione ai costi dei vari servizi aggiuntivi che possono far aumentare il prezzo finale dei collegamenti aerei. E’ necessario inoltre tenere alta la guardia sui diritti dei passeggeri ai ristori e ai rimborsi previsti per legge in caso di disservizi come ritardi importanti e cancellazioni. Diritti che, specie d’estate, non vanno in vacanza, nonostante la cattiva abitudine di alcune compagnie aeree, sottolineata pochi giorni fa dall’Enac in Commissione, di mettere in campo comportamenti dilatori sulle richieste di risarcimento da parte degli utenti”.

Le associazioni che tutelano i consumatori ricordano che, come previsto dalle norme europee, in caso di cancellazione del volo il passeggero ha diritto alla scelta tra 3 opzioni: – rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata; imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile in relazione all’operativo della compagnia aerea o infine imbarco su un volo alternativo in una data successiva più conveniente per il passeggero. Se la cancellazione del volo non è stata comunicata con almeno due settimane di preavviso, il passeggero ha inoltre diritto ad una compensazione pecuniaria pari a 250 euro per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1500 km; 400 euro per i voli intracomunitari che superino i 1500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 km e infine 600 euro per le tratte aeree superiori ai 3.500 km al di fuori dell’Unione europea.

(Fonte: articolo integralmente riportato da https://ednh.news/it – Agenzia Nazionale Stampa Associata)

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