Nel mezzo di una grave crisi economica ed in un clima di insicurezza dovuto alla guerra Israele-Hamas , 67 milioni di Egiziani hanno diritto al voto sia in patria , dove le urne saranno aperte per tre giorni , sia all’estero dove le urne sono aperte dal 1 dicembre.
Inizialmente le elezioni erano previste nelle primavera del 2024 ma sono state anticipate per poter procedere al più presto alle riforme economiche di cui il paese necessita.
Oltre ad Al-Sisi sono in lizza altri tre candidati che pare non godano di un forte sostegno popolare.
Al-Sisi gode di forte sostegno da parte dei deputati oltre all’appoggio del popolo. La sua campagna elettorale si è concentrata sull’economia . La sterlina egiziana è in forte svalutazione ha perso quasi la metà del suo valore nell’ ultimo anno e l’inflazione è galoppante, ha toccato quota 40%. Tutto ciò ha portato ad un forte alzamento dei prezzi dei beni che sono per lo più importati .
Nonostante il Presidente abbia annunciato aumenti salariali e bonus ai pubblici dipendenti e ai pensionati non hanno sortito gli effetti voluti.
Al-Sisi e’ un ex ministro della Difesa , sali’ al potere nel 2013 quando furono cacciati via i Fratelli Musulmani, nonostante tutto il declino economico che sta attraversando il paese sembra che verra’ riconfermato con un forte consenso. La sua opera da mediatore nella guerra tra Israele ed Hamas e la debolezza dei suoi avversari lo stanno aiutando a rimanere in carica.
Il silenzio elettorale e’ iniziato l’8 dicembre e ci saranno ben 15.000 giudici a sorvegliare i seggi elettorali in tutto il paese.
I risultati definitivi delle elezioni sono previsti per il 18 dicembre se non sarà necessario ricorrere al ballottaggio.
La situazione nel paese è tranquilla , non si respira aria di tensione .