L’Umanità sull’orlo di una crisi di nervi, sull’orlo di un suicidio di massa

Umanità kamikaze ed idiota che vuol fare la guerra a sé stessa.
Venti di guerra nucleare, fine della storia.
Certo che noi umani siamo ridicoli, tanto ridicoli e stolti che vogliamo auto annientarci. C’era una volta l’umanità armata di armi convenzionali che bramosi di dominio scatenavano guerre e mandavano al macello soldati e allo stesso tempo sacrificavano le vittime civili come effetti collaterali in nome di principi sacri ed inviolabili. Poi però venne la terribile seconda guerra mondiale e per paura che i nazisti creassero la bomba atomica, l’America e tutto l’occidente e insieme allora l’Unione Sovietica giocarono di anticipo e la crearono loro la bomba atomica. Poi, una volta creata la bomba atomica, venne anche usata in Giappone, con le due bombe sganciate su Nagasaki ed Hiroshima. Poi in nome della deterrenza nucleare venne creato l’equilibrio del terrore tra i blocchi contrapposti, il capitalismo e il comunismo. Sfiorammo l’incidente atomico a Cuna nel 1962 e per miracolo scampammo a quella guerra. Poi altri paesi si dotarono di armi atomiche; l’Inghilterra, la Francia, l’India, il Pakistan, Israele e la Corea del Nord. Poi l’Unione Sovietica si sfaldò e finalmente pensammo che il mondo nell’era del capitalismo globale fosse al riparo da quel terribile pericolo, il capitalismo come panacea di tutti i mali. Diventammo tutti capitalisti, anche i vecchi paesi comunisti si convertirono all’economia capitalista anche se ancora formalmente comunisti come la Cina, il Vietnam ed altri paesi, a parte, forse Cuba e la Corea del Nord, ma irrilevanti nello scacchiere mondiale, tranne la Corea del Nord, dotata di ordigni nucleari. Poi la Russia dopo la fine dell’Unione Sovietica si riorganizzò e frenata l’emorragia dei vecchi paesi satelliti che confluirono nella NATO mentre il Patto di Varsavia si era dissolto, ricostruirono la potenza che è sempre stata.
Attualmente la Russia, il paese più grande al mondo è il paese dotato di più armi nucleari. Gli Stati Uniti, dopo la fine dell’Unione Sovietica, divennero il paese più forte al mondo, i gendarmi del mondo e pensarono di fare un sol boccone dei paesi rimanenti. Poi la Cina, quatta quatta, cominciò la sua scalata e creò una potenza economica da far concorrenza ai gloriosi Stati Uniti d’America e a far paura a tutto il mondo coil suo strapotere economico. Una volta esaurita la paura del comunismo ne venne un’altra, quella del pericolo islamico e paesi in nome del credo ‘Allah Akbar’ Allah è grande, con il terrorismo e con l’abbattimento delle torri gemelle, i affacciarono alla ribalta mondiale con l’intento di creare il califfato mondiale, in contrapposizione ai blocchi imperanti, agli imperi del male. Tutti pensarono agli altri blocchi come ‘imperi del male’, un enorme impero del male, della serie: gli altri sono il male, noi siamo il bene, tutti pensavano così di tutti.
Poi l’annosa questione palestinese veniva tenuta a bagnomaria con Israele che vinceva tutte le guerre con i paesi arabi che aumentavano le frustrazioni dei paesi arabi e mussulmani. Una serie di guerre costellarono la storia del mondo post seconda guerra mondiale. La guerra in Vietnam, la guerra di Corea, la guerra d’Afghanistan, la guerra in Siria, la guerra in Libia, l’Iraq. La guerra civile Cambogiana, in nome del vetero comunismo. Il genocidio degli Hutu ai danni dei Tutsi in africa e tutta un ‘altra serie di guerre africane, Somalia, Eritrea, Sudan, Congo, Mali, Yemen, Liberia Costa d’Avorio- e nella civilissima Europa, in Serbia, in Kossovo, Serbia, Bosnia Erzegovina. Chissà quante ne avrò dimenticate di guerre locali.
Poi vennero le ondate emigratorie che misero paura ai paesi più ricchi che non riuscivano ad arginare le masse in movimento. Diventammo otto miliardi di persone, e una moltitudine di milioni di persone povere alla ricerca di sopravvivenza desiderose di stare in un cantuccio nei paesi più ricchi. Ma il mondo è piccolo e la gente mormora, risorse per tutti non ce ne sono e il vecchio intramontabile capitalismo non dispone della capacità di moltiplicare i pani e i pesci, perché le risorse sono limitate e questo povero pianeta è in sofferenza, saccheggiato oltre limite. Non c’è più nessuna voglia di pensare ad un mondo armonioso, diverso, forse non è possibile, stiamo assistendo alla cannibalizzazione del tutti contro tutti, alla si salvi chi può, ma non si salverà più nessuno se questo è l’andazzo.
Poi, e qui è storia recentissima, la guerra di Ucraina preparata e pianificata dall’occidente, l’invasione annunciata della Russia come contro risposta, della serie; stati imperialisti a confronto. L’ennesima esplosione della questione palestinese mai veramente affrontata, quella tenuta a bagnomaria da tutta la congrega mondiale con i soliti popoli vittime sacrificali, I palestinesi, gli ucraini, i curdi e tutte le altre minoranze sfigate della terra. A forza di creare vittime sacrificali, l’umanità diventerà vittima sacrificale di se stessa. Poi, ciliegina sulla torta, attentato dell’Isis a Mosca, tutti gli ingredienti di nuovo insieme, ma uniti da un minimo comun denominatore, il dominio delle cose, delle risorse, dei territori da conquistare, con la scusa e con il fumo degli occhi dei principi sacri, come la democrazia o l’autocrazia, il cristianesimo, l’Islam, o l’Ebraismo. Non è una questione di religione, né di forme di governo, né tantomeno di economia, siamo diventati tutti capitalisti, tutti uniti nel nome del profitto e del Dio denaro, l’unico vero Dio dei tempi moderni che accomuna tutti i paesi del mondo, nessuno escluso.
Il nucleare, le bombe nucleari, le testate atomiche pronte per essere usate, ormai sono state sdoganate nel linguaggio comune dei potenti della terra. Si parla apertamente di guerra nucleare e qualcuno tra i più subdoli, stolti e poco lungimiranti governanti, giornalisti ed intellettuali, pensano che andare alla guerra, prepararsi alla guerra sia un’idea intelligente. Armiamoci!!! Si ode da più parti, aumentiamo le spese militari. Per fare cosa? È finita l’epoca delle guerre convenzionali, almeno tra le tre grandi potenze imperialiste mondiali. La partita si gioca sul nucleare, è inutile comprare fucili e pistole, carri armati o bazooka se ti esplode una testa nucleare. La Finlandia e la Svezia sono entrati nella NATO, bella idea, la NATO si è rafforzata contro il pericolo russo. Il pericolo è aumentato, non diminuito, secondo me. Putin è mostro a cui non si può stringere la mano? Jorit, oltre ad essere un bravo artista, è più lungimirante di tante cosiddette teste pensanti, ad aver stretto la mano a uno dei potenti della terra perché quella mano, gli altri potenti della terra dovranno stringere, prima o poi, per fermare la guerra e l’ipotesi ventilata da più parti della guerra nucleare, che sarebbe anche l’ultima delle guerre.
Tutti i potenti della terra sono mostri, nessuno escluso e il potere è caro a tutti, quindi è obbligatorio stringersi la mano, dico obbligatorio.
Il mio discorso è filo russo? È un discorso putiniano? Anime candide, amanti della democrazia, strateghi di un mondo migliore, guerrafondai a fin di bene, volete continuare a fare la guerra alla Russia? Fino a che limite? Alla caduta della Russia sul campo di battaglia? La Russia non può perdere, punto, perché è il paese che ha più armi atomiche che non esiterebbero ad usare. Dobbiamo spingere la Russia all’uso delle armi atomiche? Gli Stati Uniti non possono perdere per lo stesso discorso, infatti si guardano bene dall’inviare soldati della NATO, devono salvare la faccia e raggiungere un punto di equilibrio che sia più vantaggioso per loro. La Cina e gli Stati Uniti dovranno affrontare la questione di Taiwan, prevenendo una guerra da più parti ventilata, che sarebbe ancora più devastante di quelle in corso.
Nessun paese si può fregiare di una superiorità morale che la storia recente ha evidenziato. Poi la madre di tutte le guerre moderne, che ci tiene compagnia dal 1948, la guerra israelo-palestinese. Qui il discorso è come tutte le altre guerre, sono condannati a mettersi d’accordo, altrimenti i massacri continueranno e la possibilità di essere il detonatore di una guerra mondiale possibile. Pare che a nessuno dei duellanti interessi questo, come se annientare gli altri e non giungere ad un accordo sia conveniente per qualcuno. Le bombe nucleari non rispettano i confini, poi confini così vicini come quelli tra Israele e Palestina, o quello che ne rimane di quel martoriato posto. Tutti a giocare al muoia Sansone con tutti i Filistei.
Purtroppo il mondo è diviso in tre grande potenze imperialiste e viste le armi atomiche a disposizione sono condannate ad andare d’accordo. Per certi versi, e qui sta il paradosso, bisogna augurarsi che gli imperi non si sgretolino, proprio per la ragione che ho evidenziato, le armi nucleari. Pensate ad un mondo ancora più frammentato con le armi nucleari a disposizione di singoli statarelli, dei singoli signori del potere, al di fuori dal controllo di un’autorità centrale, sarebbe ancora più inquietante e pericoloso. Dobbiamo solo augurarci che le potenze mondiali continuino a parlarsi e a raggiungere accordi, come adesso non è. Si scherza col fuoco.
L’unico vero argomento di discussione e oggetto del dibattito mondiale è: come salvarci dall’estinzione e ammesso che sia ancora possibile, sforzarci di ragionare in questo modo, tutti gli altri argomenti all’ordine del giorno sono in sott’ordine, perché se finisce il mondo, finisce la discussione e il confronto, della serie; tutto il resto è noia.
L’unica via utopica che bisognerebbe praticare, invece del riarmo, è quella del disarmo, avere il coraggio di disarmarsi, di proclamarsi neutrali, sperando di non essere fagocitati da chi è più armato. Disarmo? Neutralità? Sono discorsi da pacifisti di merda? Discorsi da pacifisti idealisti? Si i pacifisti non vanno di moda e io sono un pacifista di merda fuori moda che vuole dire la sua in un mondo cosiddetto ‘realista’ che vuol fare la guerra e puntare dritto dritto ad un possibile e forse inevitabile suicidio collettivo sotto forma di guerra nucleare.
…..e in fondo, in fondo, concludendo con mestizia e rassegnazione, devo dire che all’idee che ho appena esposto, di sopravvivenza della specie, non ci credo neanche io perché l’umanità è il prodotto di questa attualità, è un’umanità senza futuro.

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