Racconti

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Ultime volontà

Si chiuse la porta alle spalle dopo aver abbracciato il nipote, l’ultimo a lasciarla al ritorno dal cimitero. Si tolse i vestiti scuri che le incupivano l’anima, indossò un pantalone e il confortante cardigan bianco. Si sedette davanti al camino e aprì il quaderno, l’ultimo.     Caro D, mi

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Viaggiare non è mai un cerchio ma una linea tesa

Capita sempre a un certo punto di incontrare una città, una strada un frangente in cui senti di aver iniziato a muoverti leggero. È il posto dove smetti di considerare i capelli e i vestiti e inizi a pensare con nuove unità di misura. Quanti caffè da qui all’aeroporto. Quante

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Amore di una notte che dura tutta la vita

Seduta su una distesa di sabbia bianca .Lo sguardo perso nell’immensità del color cobalto. Lasciava cullare i suoi ricordi dal dondolio delicato delle onde che le accarezzavano dolcemente le gambe. Qualche ruga le segnava il volto, nonostante la sua età aveva ancora una bellissima pelle.Aveva infilato la sua vita in

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Alla prossima amico mio

Davide stava rientrando a casa imprecando contro l’afa, il traffico, i secchioni pieni e i condomini che non salutano mai quando li incroci al portone. Sentire, mentre infilava le chiavi nella toppa per aprire, la voce di sua figlia undicenne che cantava una canzone di “Ultimo” sparata a tutto volume,

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Brad Meldhau -Auditorium parco della musica

Ho almeno tre rimpianti nella vita, il primo è quello di non essermi laureato, il secondo di non saper parlare fluentemente l’inglese, il terzo quello di non aver mai visto dal vivo Keith Jarrett, qui potevo rimediare con la prontezza dell’acquisto dei biglietti dei concerti, ma mi sono sempre fatto

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Fior di loto

Il fior di loto nasce nel fango. Il passeggero seduto di fronte a lei sul treno che la portava a Roma, prima di scendere le aveva sorriso e le aveva detto questa frase. A Milano, poco dopo la partenza, lui si era accorto delle lacrime che scendevano dietro gli occhiali

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Il vestito blu

Seduto sulla poltrona mi guarda e sorride. Ha acceso le candele bianche sul tavolino da tè e abbassato tutte le luci tranne la lampada che illumina me. Lui e Il vestito blu sul divano aspettano che io dia inizio alle danze. Mi sembra incredibile che dopo anni mi chieda ancora

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The Change

Lucilla imprecò a bassa voce, quei dannati tubetti la stavano sommergendo. Quando erano apparsi nel suo bagno? Da ragazzina passava ore lì dentro a fumare e a fare bagni in compagnia di un libro, ma non un minuto a spalmare creme. The change l’aveva definito la sua amica inglese: “il

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Testa PEN(sante)

Oggi mi sento la testa pe(n)sante, come se qualcuno ci stesse pescando dentro. Io non credevo fosse possibile davvero, ma mi sono dovuto ricredere quando tre pescatori si sono affacciati nella mia calotta cranica aperta e mi hanno detto che avevano pescato tre spigole. In effetti oggi mi sento alquanto

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Lunghe Storie in Brevi Racconti (Speciale Pasqua)

È accaduto qualcosa di bello Ai piedi di un letto rovinato dalle tarme, con le mani giunte e la faccia impolverata, un bambino recitava la preghierina della sera. «Buon Dio», diceva sorridendo, «regala qualcosa di bello a chi ne ha bisogno.» Un coniglio, che passava di lì per caso, s’intenerì

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di Vanessa Di Marco

Ultime volontà

Si chiuse la porta alle spalle dopo aver abbracciato il nipote, l’ultimo a lasciarla al ritorno dal cimitero. Si tolse i vestiti scuri che le incupivano l’anima, indossò un pantalone e il confortante cardigan bianco. Si sedette davanti al camino e aprì il quaderno, l’ultimo.     Caro D, mi

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Maria Pallotta

Viaggiare non è mai un cerchio ma una linea tesa

Capita sempre a un certo punto di incontrare una città, una strada un frangente in cui senti di aver iniziato a muoverti leggero. È il posto dove smetti di considerare i capelli e i vestiti e inizi a pensare con nuove unità di misura. Quanti caffè da qui all’aeroporto. Quante

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di Rosa Moccia

Amore di una notte che dura tutta la vita

Seduta su una distesa di sabbia bianca .Lo sguardo perso nell’immensità del color cobalto. Lasciava cullare i suoi ricordi dal dondolio delicato delle onde che le accarezzavano dolcemente le gambe. Qualche ruga le segnava il volto, nonostante la sua età aveva ancora una bellissima pelle.Aveva infilato la sua vita in

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di Vanessa Di Marco

Alla prossima amico mio

Davide stava rientrando a casa imprecando contro l’afa, il traffico, i secchioni pieni e i condomini che non salutano mai quando li incroci al portone. Sentire, mentre infilava le chiavi nella toppa per aprire, la voce di sua figlia undicenne che cantava una canzone di “Ultimo” sparata a tutto volume,

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Marcello Marinelli

Brad Meldhau -Auditorium parco della musica

Ho almeno tre rimpianti nella vita, il primo è quello di non essermi laureato, il secondo di non saper parlare fluentemente l’inglese, il terzo quello di non aver mai visto dal vivo Keith Jarrett, qui potevo rimediare con la prontezza dell’acquisto dei biglietti dei concerti, ma mi sono sempre fatto

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di Vanessa Di Marco

Fior di loto

Il fior di loto nasce nel fango. Il passeggero seduto di fronte a lei sul treno che la portava a Roma, prima di scendere le aveva sorriso e le aveva detto questa frase. A Milano, poco dopo la partenza, lui si era accorto delle lacrime che scendevano dietro gli occhiali

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di Vanessa Di Marco

Il vestito blu

Seduto sulla poltrona mi guarda e sorride. Ha acceso le candele bianche sul tavolino da tè e abbassato tutte le luci tranne la lampada che illumina me. Lui e Il vestito blu sul divano aspettano che io dia inizio alle danze. Mi sembra incredibile che dopo anni mi chieda ancora

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di Vanessa Di Marco

The Change

Lucilla imprecò a bassa voce, quei dannati tubetti la stavano sommergendo. Quando erano apparsi nel suo bagno? Da ragazzina passava ore lì dentro a fumare e a fare bagni in compagnia di un libro, ma non un minuto a spalmare creme. The change l’aveva definito la sua amica inglese: “il

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Marcello Marinelli

Testa PEN(sante)

Oggi mi sento la testa pe(n)sante, come se qualcuno ci stesse pescando dentro. Io non credevo fosse possibile davvero, ma mi sono dovuto ricredere quando tre pescatori si sono affacciati nella mia calotta cranica aperta e mi hanno detto che avevano pescato tre spigole. In effetti oggi mi sento alquanto

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di Sebastian Funari

Lunghe Storie in Brevi Racconti (Speciale Pasqua)

È accaduto qualcosa di bello Ai piedi di un letto rovinato dalle tarme, con le mani giunte e la faccia impolverata, un bambino recitava la preghierina della sera. «Buon Dio», diceva sorridendo, «regala qualcosa di bello a chi ne ha bisogno.» Un coniglio, che passava di lì per caso, s’intenerì

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