Un Professore nell’universo femminile

La Storia più o meno recente ci ha mostrato quanto, a volte, il nostro attuale assetto sociale non sia al passo con i tempi.
Questa arretratezza è evidente in diversi campi, da quello sociale a quello umano e comportamentale. Una delle più profonde forme di mentalità arretrata è quella che ancora oggi si concentra sulle cosiddette “quote rosa” come simbolo del giusto riconoscimento del ruolo femminile all’interno della nostra società (medioevale).
Se ancora si verifica il bisogno di assicurare alle donne un ruolo nella nostra società attraverso una tutela ad hoc che garantisca loro l’accesso ai ruoli decisionali e di controllo, allora sì, siamo ancora parecchio indietro con la crescita della nostra cultura sociale.
Eppure le donne non hanno fatto poco per questo nostro mondo, anzi hanno lavorato moltissimo per costruirlo e neanche con un supporto di poco conto.
A questo proposito ne sa qualcosa il Professor Florindo Di Monaco che della condizione della donna nella Storia ne ha fatto una ragione di vita professionale.
Oggi lo abbiamo incontrato ed intervistato.
Buongiorno Professore, grazie per averci concesso questa intervista. Vuole presentarsi ai nostri lettori?
Sono Florindo Di Monaco, laureato in Lettere Moderne, ho insegnato materie letterarie e latino negli istituti superiori. Da tutta la vita mi dedico alla poesia, alla letteratura e alla ricerca storica, concentrandomi soprattutto sulla figura della donna in tutti gli ambiti, sia culturali che sociali. Mi ritengo uno “storico della donna”.
Tutto nasce durante la mia attività di insegnamento svolta presso il liceo scientifico di Capua, in provincia di Caserta. Negli anni in cui ho illustrato la Storia agli studenti, mi sono posto una domanda: “è mai possibile che i protagonisti della grande Storia siano sempre e solo maschili?”.

E’ riuscito a trovare una risposta?

Assolutamente si! Volevo risolvere il dubbio che mi tormentava, non riuscivo a fermarmi davanti ad una Storia declinata esclusivamente al maschile. Il percorso che ho intrapreso è stato sorprendente e mi ha portato a scoprire che le pagine dei libri riportano una descrizione molto parziale dei fatti storici avvenuti poiché la figura femminile è messa completamente nell’ombra.

Si spieghi meglio.

Mi sono sempre chiesto se fosse mai possibile che le donne non avessero mai combattuto una guerra, che non avessero mai scolpito, dipinto o composto dei brani musicali. E inevitabilmente sono arrivato alla mia grande scoperta.

Quale è stata questa scoperta?

Ho potuto constatare che la storiografia è piena di documenti che certificano l’esistenza di un vero e proprio “Risorgimento al femminile”, nel quale i grandi ruoli nei campi artistici e sociali sono stati anche femminili. Ho trovato grandi artiste nel campo della musica, della medicina, della filosofia, della scienza, dell’architettura, del design…
Da questa scoperta non mi sono più potuto separare e ne ho fatto la mia ragione di vita professionale e culturale.

Professore possiamo chiederLe qual è, e quale è stato il Suo rapporto con l’universo femminile?

Nella mia vita ho avuto una sola donna alla quale ho dedicato il mio amore, ed è stata mia moglie. Ad oggi che non può più ascoltarmi, Le faccio arrivare i miei sentimenti tramite la poesia.
Forse per questo tutta la mia composizione poetica e letteraria si rivolge ad un “Tu” immaginario, ad una donna dei miei pensieri che altrimenti non esiste (ad una musa ispiratrice, come i grandi Poeti – ndr).

Cosa pensa della condizione femminile di oggi?

Penso che il ruolo femminile dagli anni 2000 ad oggi abbia fatto passi da gigante. L’inizio di questo millennio rappresenta uno spartiacque che ha rotto tutti i soffitti di cristallo ed abbia lanciato la donna in posizioni e ruoli sociali prima inarrivabili.

Può fare qualche esempio a tale proposito?

Certamente! Basti pensare alla opportunità che oggi le donne hanno di accedere alla carriera militare. Cosa che fino a venti anni fa era prerogativa esclusiva della figura maschile.
Pensi anche all’ambito sportivo, dove oggi possiamo ascoltare le telecronache degli incontri di calcio e di altri sport raccontate da una voce femminile; per non parlare delle donne che sono arrivate a maturare il diritto di arbitrare una partita di calcio nella serie maggiore del campionato italiano.
E poi non dobbiamo dimenticare che la donna è riuscita a conquistare due castelli inespugnabili, quali la direzione d’orchestra e la sala operatoria, prerogative assolute dell’uomo in quanto maschio.

Professore ci viene in mente anche una figura femminile che oltre al mondo è riuscita a conquistare anche altro…

Che dire? Samantha Cristoforetti ha conquistato il cosmo, come donna e come madre! E con lei tutte le donne del passato più o meno recente hanno contribuito ad una femminilizzazione della nostra società.

Professore, non possiamo far altro che ringraziarLa per questa intervista, augurandoci che voglia pubblicare sul nostro blog qualche Suo articolo relativo al mondo femminile.

Grazie!!

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