Sono io, la stessa persona cosi “opposta”, il caos ed il silenzio?
Quando mi sono trasferita a Napoli per frequentare l’università abitavo ai quartieri spagnoli ,nel cuore pulsante della città. Ho scoperto tra folclore e caos la felicità di vivere in quella zona . Il vociare, i clacson , le urla, insomma la vita frenetica della città. Ho apprezzato ogni cosa, un po’ meno la vicina impicciona, però ho amato la signora del palazzo di fronte, mi ricordava mia nonna, bella paffuta con le guanciotte arrossate che passava gran parte della sua giornata seduta sul suo balconcino sbirciando tutto quello che succedeva nel vicolo, ed ogni volta che uscivo sul mio balcone mi offriva una tazza di caffè.
Un po’ meno piacevole la sveglia della dirimpettaia con musica ad altissimo volume e canzoni poco orecchiabili per me. Quando ho provato a chiederle di rimandare il concerto mattutino di mezz’ ora mi ha risposto “ Signuri , vuje tnit a capa fresc” (signorina, voi non avete pensieri), cosa avrò chiesto mai? Se non altro mi spronava ad uscire di casa in fretta cosi da poter arrivare addirittura in anticipo all’università.
Ed io in quel caos quanto ci stavo bene , era sempre una gran festa, passare del tempo a chiacchierare con il salumiere ,il barista .Un quartiere che non dormiva mai. Sono nata e cresciuta in un paese molto piccolo con pochi abitanti , un posto ovattato, sicuro, tranquillo e tutto quel silenzio e tranquillità diventando una ragazza hanno cominciato a mettermi angoscia . Quando poi rientravo da Napoli sembrava di atterrare su Marte.
Amando tanto quel caos quella frenesia Napoletana, quando ho iniziato il mio peregrinare prima per l’Italia poi per il mondo, ho scelto sempre di abitare in appartamenti in condomini affollati e nelle zone centrali, dove potevo vivere appieno la città in tutto il suo caos. Mi sono sempre trovata benissimo ero nella mia confort zone.
Ma poi….
Ho scoperto il deserto, si! La calma , la pace, la quiete!
Ed eccolo li , il grillo parlante ….il deserto? Tu non sei affine a quel posto. Ed invece no, mio caro, ho bisogno anche io di uscire dalla frenesia e dal rumore, ho bisogno di svuotare la mente e mettere in ordine i miei pensieri.
Quelle distese di sabbia fine mi trasmettono serenità , perdermi con lo sguardo tra le dune e sentirmi sgombra da ogni pensiero. Preferisco andarci al tramonto quando il colore del cielo si fonde con il colore della sabbia che quasi sembrano specchiarsi l’uno nell’altro.
E li che mi abbandono alla spensieratezza, stacco la spina e ricarico corpo e mente e li che lascio volare via il grillo parlante che sa sempre cosa dire e cosa fare , li posso pensare e sbagliare, tutto verrà portato via dal vento o nascosto sotto la sabbia.
Mentre la vita scorre e pensi di conoscere qualsiasi sfumatura di te stessa e del tuo carattere realizzi che infondo non è come credi. Un’altra me? Due me? Sono io, la stessa persona cosi “opposta”, il caos ed il silenzio?
2 risposte
La bellezza dell’essere umano, di adattarsi e poi trovare piacere dell’ambiene che trova dal deserto al folclore Napoletano, al paese ovattato. Bello vivere tutte e chissaà quant’altre situazione, in pace. Brava
Stefano, viaggiando molto, ho imparato a sentirmi a mio agio in posti cosi diversi tra loro, alle volte con difficolta’ , alle volte con naturalezza.