Che cos’è un drabble?
Per farla breve, fedele lettore, i drabble sono snack narrativi: piccoli, saporiti e non molto diversi dai panini con salamino e maionese di cui amiamo ingozzarci a ogni ricevimento. In rigorosamente 100 parole, queste microfiction s’impegnano a raccontare storie, o meglio, come spesso avviene nel mio caso, condividere un’immagine o uno stato d’animo dal retrogusto particolare. Perché mi piacciono tanto? Beh, considerando che è grazie a loro se ho avuto la possibilità di farmi conoscere dal pubblico, risponderò dicendo: scrivere, continuare a farlo e allo stesso tempo, si spera, intrattenere qualcuno, sono i motivi per cui amo quello che faccio.
Mi hanno dato una camicia nuova
Il freddo cade pesante sulle mie spalle, un sudario umido che s’appiccica alla pelle. L’impercettibile chiarore di una lampadina azzurra danza leggero tra le ombre che avanzano e si ritraggono lungo le bianche pareti imbottite. Odore di muffa e disfacimento. E nella penombra, voci della mente che si fanno nitide.
«Dicono di non muovermi.»
L’immagine nello specchio in alto è distorta, riflette un volto la cui bocca priva di denti è deformata da quella che loro definiscono follia. I muri respirano. Brividi febbricitanti si arrampicano lungo la schiena, e l’affanno avvolge i pensieri.
Stringono le cinghie e se ne vanno.
2 risposte
Mi piacciono i microracconti. Poche parole e sei dentro una scena, incontri un personaggio, vivi una situazione. Poche parole possono regalare diverse emozioni.
Della serie: breve ma intenso! Thanks Vane ????