Sento che nulla mi tocca.
Che potrebbe succedere l’imprevedibile: un terremoto non mi toglierebbe la terra sotto i piedi.
L’ho vista da vicino io. Mi ha toccato, mi ha abbracciato in una gelida stretta e ha provato a trascinarmi via con lei. Ore che sono diventati giorni in cui ho tremato e pianto. Albe e tramonti fatti di solitudine e tubi attaccati. Di silenzi rotti solo dai bip dei macchinari e dai singhiozzi.
In quei giorni sono morta.
Chi è qui davanti a voi non ha passato né futuro. Conosce e vive solo il presente.
Chi l’ha vista, sa.
Una risposta
Incredibile quando poche parole riesca a dire tantissimo