Seduta su una distesa di sabbia bianca .Lo sguardo perso nell’immensità del color cobalto. Lasciava cullare i suoi ricordi dal dondolio delicato delle onde che le accarezzavano dolcemente le gambe. Qualche ruga le segnava il volto, nonostante la sua età aveva ancora una bellissima pelle.
Aveva infilato la sua vita in due valigie ed aveva salutato Milano con un biglietto di sola andata. Voleva godersi il mare, il sole, le palme ed il silenzio per il resto dei suoi giorni. Aveva preferito andarsene via in punta di piedi, proprio come lo stile della sua vita, riservato ed elegante.
Una donna con una cultura al di fuori dell’immaginario. Aveva studiato tanto e si era realizzata senza l’appoggio di nessuno.
Amava andare a teatro. Partecipava a corsi di ogni genere ma la cosa che non doveva mai mancarle era la partita a burraco con le sue amiche. Tutti i venerdì sera si riuniva nel suo salotto. Andra, la sua domestica, apparecchiava con cura uno dei due tavoli con la cristalleria più’ pregiata. Dopo la partita si godevano la cena e quattro chiacchiere tra amiche. Si finiva, inevitabilmente, a parlare dei mariti o ex mariti con tutti i problemi annessi e connessi ma lei non si lasciava trasportare in queste chiacchiere sterili. Aveva segretamente amato un uomo per tutta la vita e lo portava ancora dentro di sé.
Infila il camice, pronta e decisa come solo lei sapeva essere. Nascondeva bene l’agitazione del primo giorno di tirocinio. Era troppo curiosa di mettere in pratica tutto quello che aveva studiato ed il donarsi agli altri la rendeva ancora più entusiasta e volenterosa.
Si ritrovano in sala operatoria. Uno di fianco all’altro. Gli occhi di entrambi concentrati sulla cucitura perfetta che il chirurgo rifaceva dopo l’operazione. Amelia ,era così emozionata di essere nella team con lui. Era dal primo giorno dell’università che lo aveva notato.
I suoi occhi castano chiaro le avevano rapito il cuore. Lei non amava farsi notare. Lo aveva sempre osservato di nascosto e da lontano. Nutriva per lui un amore smisurato, un colpo di fulmine che è durato tutta la vita. Impacciata, non riusciva a guardarlo negli occhi mentre gli parlava, durante le pause pranzo ,che finivano sempre per fare insieme. Aveva sempre custodito la sua immagine nel suo cuore ed aveva impresso nella sua mente quella notte d’amore che li ha divisi per sempre.
In cuor suo aveva sperato che quelle mani non si staccassero più dal suo corpo e che quel bacio non fosse un addio ma un per sempre.
Altri uomini nel tempo l’avevano corteggiata ma non aveva mai ceduto. Più’ volte nel corso della vita e nei momenti di forte solitudine affettiva, avrebbe voluto averlo di fianco. Si era rassegnata all’idea di vivere con il suo ricordo, che magari idealizzava, ma che la faceva sentire viva. Era il suo giardino segreto, il suo porto sicuro.
Le gocce d’acqua scorrevano lungo le vetrate. Facevano tanto rumore da far tremare l’anima. Quel temporale l’aveva riportata da lui. Gli anni di silenzio tra loro erano stati insopportabili. Si infila un impermeabile e corre a rifugiarsi nel suo cafe’. Luigi, il cameriere, senza chiederle nulla, le serve il suo classico the. I suoi occhi fissano il vapore che esce dalla tazza. Beve in silenzio. Lascia i soldi sul tavolo e va via.
Le gocce d’acqua le cadono sul viso. Avrebbe voluto che questo temporale le lavasse via il ricordo dei loro corpi intrecciati perfetti come la statua di “Amore e Psiche”. Lei avrebbe voluto rimanere così per il resto della sua vita, vivendo d’amore.
Si era addormentata avvolta da un suo abbraccio con la testa poggiata sulla sua spalla, lui era il suo lui…
Al risveglio, carica di amore. Il letto vuoto. Si avvolge in un lenzuolo e va a cercarlo in cucina. Rassegnata prepara un the. Si siede sul divano appesantita dal vuoto di un letto che avevano scaldato insieme. Il rewind di quei momenti era fisso nella sua mente, era stordita.
Ha sempre sperato in un suo ritorno, di addormentarsi ancora in un suo caldo abbraccio. La vita scorreva, tra il lavoro e la solitudine. Avrebbe dovuto cercarlo, avrebbe dovuto confessarle il suo sentimento? La paura di soffrire per un suo rifiuto glielo avrebbe impedito. Ha preferito tormentarsi per tutta la vita senza riuscire mai a dimenticarlo. Chi scappa non prova amore e non sa darlo.
In riva al mare, accecata dal sole di agosto e rassegnata allo scadere del suo tempo, aveva rivissuto il film più bello che avesse mai visto. Se ne era andata via con tutto l’amore che non aveva potuto donare. Con l’immagine di quelle mani che l’avevano stretta e le avevano regalato un momento di segreta passione che le è bastato per tutta la vita.