La notte incombe, il cielo indossa il suo mantello nero, costellato di piccoli spilli luminosi. La superficie del mare diventa oscurità e le sue onde accompagnano i sogni dove mai avevano osato andare.
L’animo è rapito dalle incertezze, le proiezioni oniriche si dissolvono in ombre scure che perdono forza. Le onde del mare le fiaccano ed incombe il tremore della notte.
I Demoni si siedono accanto a lui, sulla rena umida. L’aria è salmastra, l’acqua specchia la notte delle stelle ed il tormento dell’anima paralizza i pensieri.
Il cuore ha un battito fondo e sordo, rallenta, poi si agita in un tumulto sollecitato dall’inizio della battaglia.
Il Demone si solleva imperioso come una figura dantesca. Non ha gambe, non ha un viso è solo avvolto da una cappa nera striata di grigio.
Le sue braccia scheletriche ondeggiano nel vuoto sul quale è sospeso. Le ossa della mano impugnano l’elsa della spada ancora inguainata sul suo fianco.
La macabra figura si erge alta e prepotente sopra di lui ancora seduto sulla spiaggia e disegna un ghigno sul volto vuoto, che ha il sapore di vittoria assicurata.
Il Demone sfodera la lama falciforme che luccica minacciosa sotto la luce buia delle tenebre.
È l’inizio dello scontro.
La spada del Demone volteggia ostile fendendo l’oscurità e lo invita al combattimento.
Così ogni notte, senza scampo dall’incubo ricorrente.
È una lotta impari, il Demone è più forte e l’incrocio delle due lame non porta a nulla se non allo sfinimento di chi è di fronte a lui.
Quando non puoi battere l’avversario, conviene proporgli un’alleanza.
Non rimane che chiedere la tregua ed iniziare il dialogo.
Non si tratta di negoziare una tregua impossibile, non è un ricorso alla diplomazia. Questi Demoni non accettano armistizi.
Non rimane che guardarsi dentro e dialogare con la propria anima sofferente.
“Conosci il tuo nemico e conosci te stesso”. Il Demone non è niente altro che una proiezione delle proprie angosce, che sono lì vivide e tormentanti.
Il Demone si ritira nella oscurità, risucchiato dalla luce diurna.
La notte si è spogliata delle stelle ed ha lasciato spazio alla giovane luce incipiente.
Il cielo cambia colore e le tenebre lasciano il palco al primo azzurro striato di rosso. La stella primaria accenna un iniziale dialogo con le cime verdi dei pini mediterranei, trasformando il buio in luce.
Tutto cambia. Cambia tutto. Tutto muta.
Il Demone si trasforma in fantasma. Non va via, ma almeno, ora è più gestibile.
Una presenza incessante. Un alleato da portare con sé fino al sorgere della nuova luna, fino al successivo scontro notturno in cui il fantasma torna ad essere Demone.
Non cambia mai nulla per le anime del regno dei morti.
Tutto è perpetuo.
6 risposte
Tanta roba ????
Buongiorno Seb e grazie per aver apprezzato!!
Lascia senza fiato !
Rosa!! Ti ringrazio molto per aver colto il contenuto del mio pezzo!! Grazie infinite.
Raymond Martin
Bello quel sottolineare che nulla cambia nel regno dei morti. Sottolinea, evidenzia come, al contrario nel mondi dei vivi, il cambiamento sia costante e imprescindibile.
Cara Vanessa, l’unica vera differenza è dove è collocata l’anima di ognuno di noi.
Grazie per avermi letto.
Raymond Martin