NarraMondo è una raccolta di pensieri, viaggi, visite culturali e di piacere e perché’ no , stati d’animo. Quasi nove anni fa è iniziato il mio” nomadismo” , un po’ ero spaventata all’idea ma poi ci ho preso gusto. Ho avuto modo di collezionare ricordi, avventure di provare cibi nuovi, conoscere culture diverse ed incontrare tante persone .Ogni cosa, ogni persona è stato un tassello importante nel puzzle della mia vita che ha ancora bisogno di tante scoperte e tanti tasselli per poter essere incorniciato.
Sono atterrata dall’altra parte del mondo, ho riempito tre valigie con un po’ della mia vita, il resto l’ho lasciato a casa…” starò via solo un annetto scarso poi ritornerò”.
Le ultime parole famose…sono quasi nove anni che girovago da un posto all’altro riempendo sempre le mie tre valigie, sempre più pensanti, di ricordi, di legami, di felicità ma anche di malinconia.
A Singapore il jet leg è stato un incubo, ero sveglia nel cuore della notte ed ero un cadavere durante il giorno per tutta la prima settimana. Cercavo il caffè in ogni angolo, in ogni dove ma trovavo solo il caffè americano o vietnamita, bibitoni di acqua sporca. .
Sembrava essere in una torre di babele, l’inglese misto al mandarino “il cosiddetto singlish”, un posto nuovo, nuove abitudini, nuova cucina, nuovi usi e costumi, ed io vagavo come una trottola per trovare la mia dimensione.
Il mio inglese era basico, decisi di iscrivermi ad un corso di lingue e mi affannavo a trovare qualche connazionale con cui scambiare quattro chiacchiere.
Risolto il problema del caffè sistemandomi in un appartamento tiro fuori la mia fedele moka e la polvere di caffè, mi sono ripresa dal jet leg ed ho cominciato ad inserirmi nella nuova vita.
Smanetto un po’ sui social e mi iscrivo ad un gruppo di donne italiane IWG (italian women’s group Singapore), decido di partecipare ad un loro caffè di benvenuto e li ho messo un punto alla mia solitudine.
Un gruppo di donne tuttora molto attivo sul territorio, organizzavano visite guidate, sport, beneficenza, aperitivi, cene, insomma non si era mai soli. Mi sono inserita con facilità ed ho avuto la fortuna di instaurare legami speciali ed ho ricordi altrettanto speciali. Ho partecipato attivamente alle loro attività ed ho incontrato Laura, siamo entrate subito in sintonia, le giornate insieme alla scoperta della città scorrevano veloci e ci deliziavamo con i nostri pranzi alle food cart dove ogni giorno assaggiavamo piatti asiatici diversi. Abbiamo camminato, esplorato Singapore in lungo ed in largo, riso, ci siamo raccontate e ci siamo capite al volo, quando è arrivato il momento dei saluti e stata una violenza. Ricordo che ho pianto per tutta la settimana precedente alla mia partenza, mentre posavo i miei ricordi nelle valigie che erano troppo poco capienti per infilarci una bellissima esperienza di vita. Incontrare amici non è semplice, di solito i legami lasciano il tempo che trovano, sono momentanei e relativi all’esperienza che si sta vivendo ma alcuni li porti dietro sempre anche quando le strade si separano. Ogni posto che ho vissuto mi ha regalato amicizie intense. Singapore è il mio posto del cuore, un po’ come il primo amore non si scorda mai neanche il primo trasferimento all’estero. Dopotutto è impossibile dimenticare una città in cui si è stati bene , con una qualità di vita altissima , un paese sicuro, ordinato, con regole ferree ma estremamente efficiente. Uno dei migliori esempi in cui la cultura orientale ed occidentale si sono mischiate in armonia ma di questo ve ne parlerò nel prossimo articolo.