La NarraMondo è una raccolta di pensieri, viaggi, visite culturali e di piacere e perché’ no , stati d’animo. Quasi nove anni fa è iniziato il mio” nomadismo” , un po’ ero spaventata all’idea ma poi ci ho preso gusto. Ho avuto modo di collezionare ricordi, avventure di provare cibi nuovi, conoscere culture diverse ed incontrare tante persone .Ogni cosa, ogni persona è stato un tassello importante nel puzzle della mia vita che ha ancora bisogno di tante scoperte e tanti tasselli per poter essere incorniciato.
La valigia dell’expat
Se c’e’ una cosa che accomuna gli espatriati e’ la tendenza a ritornare nel paese ospitante al rientro dalle vacanze con la valigia piena di cose buone da mangiare e da bere . Tra gli expat, noi italiani , siamo senza dubbio quelli che preferiscono infilare un salame piuttosto che un paio di scarpe in valigia, insomma le nostre valigie sono vuote al viaggio d’andata e piene al ritorno.
E’ notizia di questi giorni che Julio Iglesias sia uno di noi tant’e che e stato fermato con 42 kg di generi alimentari all’aeroporto della Repubblica Dominicana, d’altra parte la valigia sul letto era quella di un lungo viaggio.
Se le mie valigie potessero parlare ne avrebbero da raccontare….ad ogni rientro faccio il tetris pur di infilare quante piu’ cose possibili. Non che non mi sia abituata ai cibi locali o che all’estero sia difficile trovare cibo italiano ma , ovviamente non c’e’ tutto. Nei paesi musulmani poi, il maiale e l’alcool scarseggiano e quel poco che si trova ha dei prezzi folli. Da buona campana , dove la pizza nel menu settimanale e’ sempre presente almeno una volta , ficco anche la farina , che quella e’ un’altra nota dolente insieme al parmigiano.
Insomma, se volete trovare vestiti nella mia valigia non ci sono ma possiamo aprirla e fare un pic-nic al volo, tra salumi , formaggio, pane ,pasta, legumi, polenta e vino, insomma chi piu’ ne ha piu’ ne metta, peccato che non posso in filarci la mozzarella di bufala altrimenti porterei anche quella. L’arrivo alla dogana e’ sempre un punto interrogativo. Qualche volta mi hanno trattenuta e fatto aprire le valigie , non mi hanno portato via nulla ma ho dovuto spiegare alcuni alimenti cosa fossero, sicuramente mi e’ andata meglio del “famoso collega’. Al mio rientro dalla Spagna, ho potuto riempire solo una valigia di salami , prosciutti e vino , ho riserve per almeno fino alla prossima vacanza. Tutto sommato il gioco vale la candela. Nonostante il rischio dogana, preferiro’ sempre una buona bottiglia di vino ad un paio di scarpe.