Partire è patire…
Il valore di un “Addio”.
Quando si sa che si deve far ritorno in un posto, si cerca anche di lasciarlo in ordine in vista del rientro; tuttavia, se quello stesso luogo viene lasciato per sempre, tranne nel caso di chi non voglia fare brutta figura con i posteri, non si è poi così approfonditi nella cura dei dettagli. Anche da questo punto di vista, il Piccolo Principe ha qualcosa da insegnarci: non avrebbe più rivisto il suo pianeta eppure lo lascia in ordine. Tenere in ordine i luoghi che si abitano e lasciare ordinati e sicuri quelli che saranno in seguito abitati da altri, è una particolare forma d’amore.
Se poi si tratta dei luoghi del cuore, laddove si trovano le nostre radici, allora si capisce che l’indugiare sui particolari diventa un modo per ritardare la partenza, perché partire è sempre un po’ patire, anche quando si fanno viaggi di piacere…
Ci sono momenti nella vita in cui quello che fino a pochi istanti prima era stato fonte di fatica e lamento, diventa molto dolce e leggero. Qualche malpensante potrebbe obiettare che questo si verifica proprio perché si sa che quella fatica sarà l’ultima in quel contesto, ma non si può essere così “scontati” quando ci sono di mezzo le lacrime.
Infatti, partendo, il Piccolo Principe si preparava a dire “Addio” al suo fiore, quello che aveva fatto di quel suo deserto e monotono pianeta un giardino colmo di vitalità. È nei momenti estremi che si fa verità e così si spiana la strada a una relazione più sincera, dove le parole non servono più a rimproverare, ma a confessare la propria gratitudine e il proprio pentimento; dove i colpi di tosse non sono un finto sintomo di raffreddamento volto a fare sentire in colpa l’altro, ma parole soffocate in gola dalla sofferenza di un “Addio”.
“Addio”, dunque, è una parola rivelatrice, una ferita che lascia spazio al bisogno di pensare a qualcuno che resterà per sempre, pur nella distanza dei luoghi, ma riducendo quella dei cuori nelle relazioni fondamentali della vita.
2 risposte
In effetti ad alcuni luoghi, ad alcune persone non diciamo mai addio. Li portiamo con noi. Ad altri dire addio è naturale, ma un segno seppur lieve, resta sempre
“AD-DIO”, ovvero “Presso Dio” e verso lui, che fa entrare l’eternità nel tempo delle nostre relazioni.