La NarraMondo è una raccolta di pensieri, viaggi, visite culturali e di piacere e perché’ no , stati d’animo. Quasi nove anni fa è iniziato il mio” nomadismo” , un po’ ero spaventata all’idea ma poi ci ho preso gusto. Ho avuto modo di collezionare ricordi, avventure di provare cibi nuovi, conoscere culture diverse ed incontrare tante persone .Ogni cosa, ogni persona è stato un tassello importante nel puzzle della mia vita che ha ancora bisogno di tante scoperte e tanti tasselli per poter essere incorniciato.
La NarraMondo – Il compound e la vita in una bolla…
Espatriare, cambiare spesso paese mi ha portata spesso a cambiare appartamenti e situazioni.
Qui, al Cairo vivo in un compound, un complesso di edifici con annesse facilities, recintato e controllato. Ad ogni gate c’è un addetto alla sicurezza che vigila gli ingressi e se non si è autorizzati non è possibile accedervi. All’interno del compound ho tutto, dal supermercato al parrucchiere , la palestra, la piscina , insomma, è un paese in miniatura.
La palestra nell’edificio difronte molto comoda e non mi da possibilità di trovare scuse al non allenarmi, la spesa super facile, basta riempire il carrello e c’è sempre pronto qualche ragazzo che ti aiuta a portarlo a casa. La mattina il cornetto caldo ed il the(c’è anche il caffè ma stenderei un velo pietoso , ha sempre un sapore di bruciato). Raccontato così sembra super figo ma….Voi direte…Quindi? Quindi non è tutto oro quel che luccica….
Per me ,che avevo già provato questa situazione in Ghana , la trovo asfissiante, mi allontana dalla realtà che sta proprio fuori il cancello d’ingresso. Vivere in una piccola realtà, incontrare tutti i giorni le stesse persone e poi c’ è sempre la pettegola di turno dietro la tenda della propria abitazione che controlla gli ingressi e le uscite. Mi ricorda tanto il mio vissuto da ragazzina nel piccolo paese di provincia. Ci sono anche i pro, rispetto all’esterno è tutto molto pulito e curato, c’è tanto verde , si può passeggiare e non rischiare di essere investiti e per chi non ha voglia di confrontarsi con il mondo esterno può vivere in questa realtà ovattata.
Io preferisco, di gran lunga , abitare in un appartamento , nel pieno caos cittadino, dove si vive la realtà del paese e dove si è liberi di camminare ed incontrare ogni giorno nuove persone, non essere costretti ad aspettare uber per attraversare anche solo la strada.
Per chi ha provato questa esperienza, cosa ne pensate? Avete avuto anche voi questo senso di “asfissia”?