A volte sbattiamo contro i muri, pareti enormi che ci appaiono insormontabili.
Proviamo a scalarle e quando non riusciamo , allora tentiamo di aggirarle. Ma, a volte, non c’è nulla da fare.
Su quella stessa parete si stagliano delle ombre fatte di luce spenta, delle decorazioni. E’ la proiezione di una lampione che abbiamo alle nostre spalle del quale non riusciamo a percepirne l’esistenza. Non ci illumina, ma proietta la sua presenza sulla parete.
Cerchiamo noi stessi, oltre quell’ostacolo che si erge sul nostro cammino.
Siamo fermi ed incapaci di trovare una soluzione.
Ma avvertiamo che c’è qualcosa che esiste, che è presente oltre quello che tocchiamo con i nostri limitati senti.
Ed è in quel momento che ci accorgiamo dell’esistenza di una finestra oltre la quel esiste l’azzurro del cielo infinito.
(Foto di copertina: Raymond Martin)