Micro Racconti

Micro Racconti

E adesso che succede?

“E adesso che succede?”, chiese, chiede e chiederà sempre mia madre. Usa questa frase come buongiorno, buonanotte e ogni altro intercalare. Per lei dall’arrosto bruciato, alla macchina in panne; dalla bocciatura a un esame, alle previsioni che danno neve; dall’ascensore bloccato all’invito al matrimonio della nipote di un’amica a Ferragosto, tutto è foriero

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Una manciata di caramelle Rossana.

 A due anni di distanza dalla fine della terapia sono passata a salutare la ma psicologa.  E’ una persona in gamba, ironica e di cuore e anche se i miei crateri sono diventati praticabili, la mia gratitudine per quel pezzo illuminato di strada non è mai finita.  A convivere coi mostri

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La musica che unisce

Un sabato di ottobre, nell’organizzare la partita di tennis settimanale, Marco chiese aiuto a Luciano: – Ho un problema, mia moglie non esce più’ di casa da un anno a questa parte, vorrei tornare a farla muovere un pochino, se la riesco a convincere mi piacerebbe farla venire qui al

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Ultime volontà

Si chiuse la porta alle spalle dopo aver abbracciato il nipote, l’ultimo a lasciarla al ritorno dal cimitero. Si tolse i vestiti scuri che le incupivano l’anima, indossò un pantalone e il confortante cardigan bianco. Si sedette davanti al camino e aprì il quaderno, l’ultimo.     Caro D, mi

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Viaggiare non è mai un cerchio ma una linea tesa

Capita sempre a un certo punto di incontrare una città, una strada un frangente in cui senti di aver iniziato a muoverti leggero. È il posto dove smetti di considerare i capelli e i vestiti e inizi a pensare con nuove unità di misura. Quanti caffè da qui all’aeroporto. Quante

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Fior di loto

Il fior di loto nasce nel fango. Il passeggero seduto di fronte a lei sul treno che la portava a Roma, prima di scendere le aveva sorriso e le aveva detto questa frase. A Milano, poco dopo la partenza, lui si era accorto delle lacrime che scendevano dietro gli occhiali

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Il vestito blu

Seduto sulla poltrona mi guarda e sorride. Ha acceso le candele bianche sul tavolino da tè e abbassato tutte le luci tranne la lampada che illumina me. Lui e Il vestito blu sul divano aspettano che io dia inizio alle danze. Mi sembra incredibile che dopo anni mi chieda ancora

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The Change

Lucilla imprecò a bassa voce, quei dannati tubetti la stavano sommergendo. Quando erano apparsi nel suo bagno? Da ragazzina passava ore lì dentro a fumare e a fare bagni in compagnia di un libro, ma non un minuto a spalmare creme. The change l’aveva definito la sua amica inglese: “il

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Testa PEN(sante)

Oggi mi sento la testa pe(n)sante, come se qualcuno ci stesse pescando dentro. Io non credevo fosse possibile davvero, ma mi sono dovuto ricredere quando tre pescatori si sono affacciati nella mia calotta cranica aperta e mi hanno detto che avevano pescato tre spigole. In effetti oggi mi sento alquanto

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A cuore aperto

La ragazza continuò a parlargli aprendogli il cuore. Sentiva che quello sconosciuto sulla panchina in attesa del treno, poteva raccogliere i suoi segreti. E così era stato. Aveva liberato ogni tormento che le premeva dentro togliendole il respiro, e lui l’aveva guardata sorridendole dolcemente senza mai distogliere lo sguardo. Non

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di Vanessa Di Marco

E adesso che succede?

“E adesso che succede?”, chiese, chiede e chiederà sempre mia madre. Usa questa frase come buongiorno, buonanotte e ogni altro intercalare. Per lei dall’arrosto bruciato, alla macchina in panne; dalla bocciatura a un esame, alle previsioni che danno neve; dall’ascensore bloccato all’invito al matrimonio della nipote di un’amica a Ferragosto, tutto è foriero

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Maria Pallotta

Una manciata di caramelle Rossana.

 A due anni di distanza dalla fine della terapia sono passata a salutare la ma psicologa.  E’ una persona in gamba, ironica e di cuore e anche se i miei crateri sono diventati praticabili, la mia gratitudine per quel pezzo illuminato di strada non è mai finita.  A convivere coi mostri

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Daniele Felicioli

La musica che unisce

Un sabato di ottobre, nell’organizzare la partita di tennis settimanale, Marco chiese aiuto a Luciano: – Ho un problema, mia moglie non esce più’ di casa da un anno a questa parte, vorrei tornare a farla muovere un pochino, se la riesco a convincere mi piacerebbe farla venire qui al

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di Vanessa Di Marco

Ultime volontà

Si chiuse la porta alle spalle dopo aver abbracciato il nipote, l’ultimo a lasciarla al ritorno dal cimitero. Si tolse i vestiti scuri che le incupivano l’anima, indossò un pantalone e il confortante cardigan bianco. Si sedette davanti al camino e aprì il quaderno, l’ultimo.     Caro D, mi

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Maria Pallotta

Viaggiare non è mai un cerchio ma una linea tesa

Capita sempre a un certo punto di incontrare una città, una strada un frangente in cui senti di aver iniziato a muoverti leggero. È il posto dove smetti di considerare i capelli e i vestiti e inizi a pensare con nuove unità di misura. Quanti caffè da qui all’aeroporto. Quante

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di Vanessa Di Marco

Fior di loto

Il fior di loto nasce nel fango. Il passeggero seduto di fronte a lei sul treno che la portava a Roma, prima di scendere le aveva sorriso e le aveva detto questa frase. A Milano, poco dopo la partenza, lui si era accorto delle lacrime che scendevano dietro gli occhiali

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di Vanessa Di Marco

Il vestito blu

Seduto sulla poltrona mi guarda e sorride. Ha acceso le candele bianche sul tavolino da tè e abbassato tutte le luci tranne la lampada che illumina me. Lui e Il vestito blu sul divano aspettano che io dia inizio alle danze. Mi sembra incredibile che dopo anni mi chieda ancora

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di Vanessa Di Marco

The Change

Lucilla imprecò a bassa voce, quei dannati tubetti la stavano sommergendo. Quando erano apparsi nel suo bagno? Da ragazzina passava ore lì dentro a fumare e a fare bagni in compagnia di un libro, ma non un minuto a spalmare creme. The change l’aveva definito la sua amica inglese: “il

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Marcello Marinelli

Testa PEN(sante)

Oggi mi sento la testa pe(n)sante, come se qualcuno ci stesse pescando dentro. Io non credevo fosse possibile davvero, ma mi sono dovuto ricredere quando tre pescatori si sono affacciati nella mia calotta cranica aperta e mi hanno detto che avevano pescato tre spigole. In effetti oggi mi sento alquanto

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di Vanessa Di Marco

A cuore aperto

La ragazza continuò a parlargli aprendogli il cuore. Sentiva che quello sconosciuto sulla panchina in attesa del treno, poteva raccogliere i suoi segreti. E così era stato. Aveva liberato ogni tormento che le premeva dentro togliendole il respiro, e lui l’aveva guardata sorridendole dolcemente senza mai distogliere lo sguardo. Non

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