Micro Racconti

Micro Racconti

Chi l’ha vista, sa

Sento che nulla mi tocca. Che potrebbe succedere l’imprevedibile: un terremoto non mi toglierebbe la terra sotto i piedi. L’ho vista da vicino io. Mi ha toccato, mi ha abbracciato in una gelida stretta e ha provato a trascinarmi via con lei. Ore che sono diventati giorni in cui ho

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Il gioco di Lara e Camilla

Fuori diluviava. Le nostri madri non ci avrebbero fatto uscire. Di giocare a pallavolo con la palla di carta non se ne parlava. Avevamo centrato la lampada condominiale e la signora Righi del terzo piano ci aveva dato delle teppiste. Invitai Lara a venire su da me, saremmo state sole

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Il mio fiore è stanco?

  Chiedo, impaurita: mamma, il mio fiore è stanco? La rosa bianca del giardino della nonna ha la testa abbassata e due petali ai suoi piedi, ma profuma ancora. Mia madre guarda il fiore e mi accarezza, “credo di sì, Camilla. Le abbiamo dato l’acqua, ha goduto della luce e

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La Vita in una Stanza

Gli sfiorò il capo in una piccola carezza, un’altra e altre ancora, fino a quando l’agitazione lasciò il suo corpo diafano e Libero si abbandonò al sonno. Gli sistemò le coperte e si sedette sulla poltrona che ormai era diventata sala da pranzo, da lettura e da letto. Si allontanava solo

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Il primo passo

L’odore di disinfettante mi sorprende appena varcata la soglia. A destra, la sala d’attesa è deserta. Dietro le porte delle altre due stanze che si affacciano sull’ingresso, un vociare indistinto è l’unico segnale che ci sia qualcuno nello studio. Mi accomodo su una delle quattro sedie in acciaio e pelle

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Il mio Natale sei tu

Dall’ospedale a casa non le ha mai lasciato le mani. In macchina l’ha vista illuminarsi davanti ad ogni decorazione natalizia: vetrine, luminarie, babbo Natale di ogni forma e materia, gli abeti di ogni colore e dimensione, le mille luci. Tutto le accende il volto. Camilla, con gli occhi da bambina

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Una famiglia lontano da casa

UNA CORRENTE GELIDA SPALANCÒ LE PORTE DELLA PALESTRA. Il freddo arrivò sin negli spogliatoi dove finito l’allenamento, ragazze di ogni età si cambiavano, condividendo tradizioni e ricette di ogni regione per l’imminente cenone natalizio. Coach Manuelito, le ascoltava da fuori e pensava a sua madre e ai suoi fratelli lontani,

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Di corsa verso l’alba

È ormai notte e, camminando nell’aria fresca il respiro e il cuore stavano tornando al loro ritmo naturale. Aveva visto la porta aperta ed era corsa via. Aperta, la porta dopo tre anni era aperta. L’aveva dimenticata? O era una prova e lui la stava osservando ancora adesso, ridendo di

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La risposta in una tazza

“Come lo sai che sono matta? Disse Alice. Camilla scoppiò a ridere pensando a quante volte negli anni, leggendo quel libro si era soffermata su questa domanda. Si stiracchiò sul divano, scomodando Dado, il suo gatto. Poi guardò il marito seduto in poltrona con la sua tazza di camomilla, il

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Il Gusto di Sempre

Il retriever osservava con interesse leccandosi le labbra la coppetta fragola e crema che Luisa, seduta vicino alla sua padrona, stava gustando. Su quella panchina aveva mangiato tante coppe di gelato e, a guardarla con gli occhioni che si leccavano le ciglia c’era stato per una vita suo marito. Michele

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di Vanessa Di Marco

Chi l’ha vista, sa

Sento che nulla mi tocca. Che potrebbe succedere l’imprevedibile: un terremoto non mi toglierebbe la terra sotto i piedi. L’ho vista da vicino io. Mi ha toccato, mi ha abbracciato in una gelida stretta e ha provato a trascinarmi via con lei. Ore che sono diventati giorni in cui ho

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di Vanessa Di Marco

Il gioco di Lara e Camilla

Fuori diluviava. Le nostri madri non ci avrebbero fatto uscire. Di giocare a pallavolo con la palla di carta non se ne parlava. Avevamo centrato la lampada condominiale e la signora Righi del terzo piano ci aveva dato delle teppiste. Invitai Lara a venire su da me, saremmo state sole

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di Vanessa Di Marco

Il mio fiore è stanco?

  Chiedo, impaurita: mamma, il mio fiore è stanco? La rosa bianca del giardino della nonna ha la testa abbassata e due petali ai suoi piedi, ma profuma ancora. Mia madre guarda il fiore e mi accarezza, “credo di sì, Camilla. Le abbiamo dato l’acqua, ha goduto della luce e

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di Vanessa Di Marco

La Vita in una Stanza

Gli sfiorò il capo in una piccola carezza, un’altra e altre ancora, fino a quando l’agitazione lasciò il suo corpo diafano e Libero si abbandonò al sonno. Gli sistemò le coperte e si sedette sulla poltrona che ormai era diventata sala da pranzo, da lettura e da letto. Si allontanava solo

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di Vanessa Di Marco

Il primo passo

L’odore di disinfettante mi sorprende appena varcata la soglia. A destra, la sala d’attesa è deserta. Dietro le porte delle altre due stanze che si affacciano sull’ingresso, un vociare indistinto è l’unico segnale che ci sia qualcuno nello studio. Mi accomodo su una delle quattro sedie in acciaio e pelle

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di Vanessa Di Marco

Il mio Natale sei tu

Dall’ospedale a casa non le ha mai lasciato le mani. In macchina l’ha vista illuminarsi davanti ad ogni decorazione natalizia: vetrine, luminarie, babbo Natale di ogni forma e materia, gli abeti di ogni colore e dimensione, le mille luci. Tutto le accende il volto. Camilla, con gli occhi da bambina

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di Vanessa Di Marco

Una famiglia lontano da casa

UNA CORRENTE GELIDA SPALANCÒ LE PORTE DELLA PALESTRA. Il freddo arrivò sin negli spogliatoi dove finito l’allenamento, ragazze di ogni età si cambiavano, condividendo tradizioni e ricette di ogni regione per l’imminente cenone natalizio. Coach Manuelito, le ascoltava da fuori e pensava a sua madre e ai suoi fratelli lontani,

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di Vanessa Di Marco

Di corsa verso l’alba

È ormai notte e, camminando nell’aria fresca il respiro e il cuore stavano tornando al loro ritmo naturale. Aveva visto la porta aperta ed era corsa via. Aperta, la porta dopo tre anni era aperta. L’aveva dimenticata? O era una prova e lui la stava osservando ancora adesso, ridendo di

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La risposta in una tazza

“Come lo sai che sono matta? Disse Alice. Camilla scoppiò a ridere pensando a quante volte negli anni, leggendo quel libro si era soffermata su questa domanda. Si stiracchiò sul divano, scomodando Dado, il suo gatto. Poi guardò il marito seduto in poltrona con la sua tazza di camomilla, il

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Il Gusto di Sempre

Il retriever osservava con interesse leccandosi le labbra la coppetta fragola e crema che Luisa, seduta vicino alla sua padrona, stava gustando. Su quella panchina aveva mangiato tante coppe di gelato e, a guardarla con gli occhioni che si leccavano le ciglia c’era stato per una vita suo marito. Michele

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Vite narranti è un quaderno degli appunti dove riportiamo i risultati delle interviste, dei contatti occasionali, foto, accadimenti e reportage, di momenti e personaggi che hanno fatto la Storia e l’attualità.

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Venite a conoscere i nostri Redattori abituali. In questa sezione trovate le Vite Narranti dei Redattori che partecipano con più assiduità a narrarvi le vite ed i punti di vista di ognuno di noi. Nelle diverse sezioni del blog troverete i loro articoli, i podcast e le interviste radiofoniche.

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