L’inizio della giornata è una sorta di preparazione ad una nuova esperienza che andrà ad aggiungersi a tante altre meravigliose esperienze vissute.
Alle sette del mattino si sale al sesto piano dell’Hyatt Hotel per un allenamento di trenta minuti ad alta intensità, c’è chi opta per trenta minuti di mobilità, ma ognuno ha la sua scuola di pensiero.
Una colazione “strong” per combattere il freddo (e mi limito a chiamarlo freddo, perché vi posso assicurare che dire freddo è poco) prevede un mix tra cibo dolce e salato.
All’ingresso della sala, un gentilissimo cuoco ci prepara delle omelette di cui si possono scegliere gli ingredienti da accompagnare: questa mattina scegliamo omelette con funghi e zucchine, e questo è solo l’inizio.
Proseguiamo con il salato: salsicce e bacon servite su fette di pane tostato. Nella parte dolce alterniamo cereali con macedonia di frutta; caffè o spremuta d’arancia come bevanda. C’è anche chi non riesce a fare la “colazione dei campioni”, ma il suo tempo arriverà. (Tengo a precisare che di
solito questa non è la mia colazione tipo, ma siamo in vacanza e fuori c’è il gelo!!!).
L’abbigliamento prevede: intimo, termica per arti inferiori e superiori, pantalone, felpa da neve con cappuccio e scalda-collo incorporato, piumino. Possiamo andare: la Freedom Trail ci aspetta!
Questo percorso di quattro chilometri tracciato a terra con dei mattoncini di colore blu e rosso è caratterizzato da sedici stazioni stanti a rappresentare sedici località significative durante la guerra di indipendenza americana, visibili tutte gratuitamente semplicemente seguendo il percorso a terra.
Bellissime tutte e sedici le località che noi visitiamo nella mattinata, ma quello che ci colpisce di più e che merita una sosta più lunga nella Freedom Trail è Mike’s Pastry, pasticceria fondata da italiani che a Boston è un must. Al suo interno una sfilza di paste e cannoli siciliani di tutti i tipi. E quando la signora che ci serve sente che siamo italiani, è colta da una nostalgia che la porta ad infilare nella nostra busta almeno quattro paste e due tartine in più di quelle richieste. Tutto questo mentre ci narra le sue origini e i suoi trascorsi prima di stabilizzarsi nel Massachusetts.
Il sole sta calando e il tramonto nel gelo con vista sul lago ghiacciato è da mozzare il fiato (Già abbastanza spezzato dal freddo). In tutto questo, però, ci dimentichiamo una cosa: ci sono i Boston Celtics e bisogna andare al TD Garden!
Il più antico parquet del basket americano ci accoglie per una partita che difficilmente riusciremo più a vedere dal vivo. Dopo la classica sosta pre-partita ad uno degli store all’interno dell’arena, scendiamo sugli spalti e vediamo che le due squadre, i padroni di casa dei Boston Celtics e i campioni in carica dei Denver Nuggets sono al completo; nessun infortunato e nessun riposo programmato per i giocatori più forti. Boston si presenta a questo incontro con un record casalingo di venti vittorie e zero sconfitte e a quel punto, la battuta viene spontanea: “ Ragazzi, perché non scommettiamo sulla vittoria di Denver?”.
La partita rispetta il pronostico e rimane in equilibrio fino all’ultimo tiro. Finisce 102 a 100 per Denver con Jason Tatum, uomo franchigia e stella dei Celtics, che sbaglia il lay-up ( tiro da due punti effettuato saltando dal basso, appoggiando la palla vicino al canestro e usando una mano per rimbalzarla dal tabellone e nel canestro) che avrebbe portato il match al tempo supplementare!
Prima sconfitta in casa per Boston e scommessa vinta ( Verrà riscattata a Roma con una cena a base di pesce…)
Per chiudere questa meravigliosa esperienza manca solo la ciliegina sulla torta: e quale può essere se non una classica Rib-Eye Steak da gustare osservando la città ancora innevata e illuminata a festa come se fosse ancora natale?
2 risposte
Complimenti, bella descrizione di una innevata Boston, una delle città piu antiche degli Stati Uniti. In poche righe hai avuto la capacità di conglobare tante cose, dal “risveglio muscolare” alla colazione al vestiario alla inmancabile signora nostalgica, il percorso fatto, il racconto dell’evento NBA nonchè la classica Rib-Eye Steak.
Magari hai avuto modo di cogliere anche qualche elemento negativo, ma giustamente, consideriamo una bella giornata vacanziera e basta. Bravo !
Grazie mille Stefano!